Autogrill Dorno-ponte

Dorno (PV)

Indirizzo: Autostrada A7: da Milano verso Genova, km 33 (Fuori dal centro abitato, isolato) - Dorno (PV)

Tipologia generale: infrastrutture e impianti

Tipologia specifica: stazione di servizio con ristorante

Configurazione strutturale: Edificio di forma rettangolare costituito da corpi laterali e da una sezione centrale a ponte, con struttura portante a pilastri e travature in calcestruzzo armato, su fondazioni a plinto, murature in laterizio forato, copertura piana.

Epoca di costruzione: 1961 - 1964

Autori: Casati Carlo, progetto; Nardis Fulvio, decorazione

Descrizione

Dorno, comune della Lomellina tra Terdoppio, Ticino e Po, è avvicinato dall'autostrada A7 che ne attraversa il territorio. Provenendo da Milano e superata l'uscita di Groppello Cairoli, dopo circa 30 km si giunge all'autogrill Dorno Ponte, meta gradita di sosta non solo per i viaggiatori ma anche per appassionati di architettura. Questa infatti è una delle opere più significative di Carlo Casati, negli anni Sessanta progettista per la società Pavesi dell'edificio a ponte con ristorante e stazione di servizio.
Il complesso è costituito dall'edificio centrale che ospita il ristorante e da corpi minori ai lati in cui si sviluppano i collegamenti verticali: ascensori e scale con le pensiline a protezione degli sbarchi. Vi corrispondono a livello seminterrato due piastre nelle quali trovano posto le centrali impianti, magazzini e depositi, spogliatoi e servizi.
La poderosa struttura è slanciata, l'immagine orizzontale si allunga e accentua nel contrasto con il dinamismo che si sviluppa sul sottostante rettifilo. Il ponte, collegamento reale tra due sponde di un immaginario fiume, ha 100,00 metri di lunghezza e 16 di larghezza, col ristorante a oltre 7 metri sull'autostrada.
Dalla scelta progettuale di non nascondere la struttura con materiali di rivestimento derivava l'originaria caratteristica dell'edificio con le murature in cemento a vista.
L'immagine odierna dell'autogrill è molto condizionata dalle trasformazioni messe in atto nel corso degli ultimi anni. Al di là degli inevitabili e normali adattamenti degli spazi propriamente commerciali, è sui corpi di collegamento ai lati del ponte che si evidenziano le modifiche e le alterazioni.
Esigenze prettamente commerciali da un lato, attraverso le quali veicolare marchio e prodotto (le superfici a vetro specchiato dei corpi di collegamento a lato, usate senza parsimonia negli edifici a destinazione terziaria) e il probabile degrado delle superfici in cemento sono alla base delle modifiche e delle aggiunte che hanno non poco alterato l'architettura dell'edificio, privo dell'originario equilibrio compositivo.
Se rispondente ad esigenze funzionali è la chiusura con vetri della passerella di accesso al ristorante, meno scontata è la perdita di gran parte dei graffiti murali di Fulvio Nardis che caratterizzavano il corpo delle scale del lato ovest, dei quali rimane solo un frammento non più grande di un paio di metri quadrati. Alterato in tutti i modi possibili lo spazio, dalla balaustra ai massicci serramenti sino alla finitura delle superfici, con la tinteggiatura bianca stesa sulle rampe in cemento e il prevedibile color arancio sulle pareti.
Altri tempi quelli in cui all'attenzione del viaggiatore si poteva offrire il senso compiuto di un'opera artistica, ça va sans dire. Nell'omologazione finisce tutto, il luogo è di passaggio, di temporanea aggregazione di tipi qualunque. Nell'attesa, o già consumando la colazione, si guarda giù, sull'autostrada dove sfrecciano veloci le automobili. Poi il viaggio continua.

Notizie storiche

Il grande sviluppo economico del Paese della seconda metà del Novecento ha un evidente segno territoriale nel sistema delle infrastrutture stradali.
Simbolo della crescita e del benessere, nel viaggio si identifica un modello di comunicazione che per scelte politiche privilegia la mobilità privata; il trasporto su gomma gode di tutte le attenzioni, l'industria garantisce una automobile per la famiglia italiana.
Le prime autostrade italiane sono realizzate tra gli anni Cinquanta e Sessanta; distribuiti lungo la rete oggi sono ancora molti gli edifici per la ristorazione e il servizio di rifornimento a benzina che risalgono a quel periodo; alcuni di questi hanno caratteri architettonici che ben rappresentano lo spirito e l'immagine del "boom economico". Fra questi, in particolare, sono gli edifici a ponte a destare maggior interesse, rappresentando non solo una occasione di sperimentazione architettonica e di ricerca, ma anche il principio ordinatore della città in crescita, degli affari e del piacere.
Due le aziende che alla metà del secolo perseguono la propria crescita e l'affermazione commerciale con il modello della ristorazione in autostrada: sono la Motta e la Pavesi.
La nascita nel 1977 della Società Autogrill, che acquisisce i marchi Alemagna, Motta e Pavesi, ha origine in tempi lontani, inizia nel 1928, con l'apertura del celebre Bar Motta di Milano; un lungo percorso di sviluppo commerciale e societario passato attraverso la stazione di ristoro aperta nel 1949 sulla Milano-Novara dal quale è poi derivato, più o meno dieci anni dopo, l'autogrill Pavesi, marchio legato all'immagine tipica dell'edificio a ponte che scavalca l'autostrada.
Tre architetti in particolare, Angelo Bianchetti, Melchiorre Bega e Carlo Casati sono incaricati dei progetti di una dozzina di autogrill a ponte lungo la rete autostradale italiana.
Bianchetti e Bega progettano edifici a forte caratterizzazione commerciale che veicolino l'immagine pubblicitaria del committente, rispettivamente Pavesi e Motta. Casati lavora per la Società Autostrade; fra i requisiti richiesti, ma certo anche espressa attitudine del progettista, è il corretto inserimento dell'edificio nel paesaggio, tematica cara all'architetto dimostrata con l'esperienza e l'attenzione mai venuta meno al rapporto tra architettura e natura.
L'autogrill presenta evidenti segni del tempo passato, soprattutto per quanto riguarda l'immagine architettonica, troppo condizionata dalle mutate esigenze commerciali e dalle conseguenti risposte. Nel 2006 è stato scelto per ambientarvi le trame del cortometraggio Esterno notte, con la regia di Carlo Venerus.

Uso attuale: intero bene: autogrill con ristorante

Uso storico: intero bene: autogrill con ristorante

Condizione giuridica: proprietà privata

Riferimenti bibliografici

Casati C., Architettura sulle autostrade, Edifici per mostre, Chiese, Ville-case nel verde, Autogrill a ponte - Area di Dorno, Ulrico Hoepli Editore S.p.A., Milano 1980, pp. 38-58

Casati C., Sognare in pietra, Architetture sulle autostrade, Alinea, Firenze 1991, pp.160, 162, 164-171

Fonti e Documenti

Archivio Carlo Casati, AS - Infrastrutture per autostrada Serravalle Milano Ponte Chiasso

Percorsi tematici:

Collegamenti

Credits

Compilazione: Bertasa, Anna (2006)

Aggiornamento: Garnerone, Daniele (2007)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

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