Civico Museo Archeologico di Casteggio e dell'Oltrepo Pavese, Casteggio (PV)

Tipologia: museo
Indirizzo: Palazzo Certosa Cantù, via Circonvallazione, 64 - Casteggio (PV)
Ente proprietario: Comune di Casteggio
Sito web

Immagine

Il Museo Civico nasce nel 1974 e solo in seguito agli importanti ritrovamenti della necropoli dell'Area Pleba di Casteggio viene aperto regolarmente al pubblico nel 1988 e riallestito nel 1999.
Ospitato nel prestigioso contenitore della settecentesca Certosa Cantù è costituito da quattro sezioni strutturate su un percorso cronologico e didattico. La prima sezione è dedicata alla Geologia e alla Paleontologia, la seconda è costituita dai materiali preistorici e protostorici che testimoniano le prime presenze umane in Oltrepò; la sezione più ricca di reperti è la terza relativa all'epoca romana, tardo-antica e medievale, suddivisa in due parti, una concentrata sugli aspetti della vita quotidiana e l'altra su quelli funerari. L’ultima sezione è dedicata al collezionismo locale.


Profilo storico

Il Museo archeologico viene fondato nel 1974 per volontà di un gruppo di appassionati locali e della Amministrazione comunale, in seguito al significativo ritrovamento di due tombe della necropoli romana dell'Area Pleba, in via Torino a Casteggio. Inizialmente il Museo è ospitato in due sale al piano terreno della Certosa Cantù. Successive acquisizioni di reperti archeologici, in parte frutto di donazioni da parte di cittadini locali e in gran parte risultato di scavi condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia nel territorio oltrepadano, inducono ad ampliare lo spazio espositivo.
Il museo attuale è il risultato di un ulteriore accrescimento, conseguente alla conclusione dei lavori di restauro di palazzo Certosa Cantù nel 1999.


Patrimonio

Consta di quattro sezioni strutturate su un percorso cronologico e didattico: Geologia e Paleontologia; Preistoria e Protostoria; le Collezioni; Età romana, tardoantica e medievale.
Il primo piano ospita la Preistoria e la Protostoria nell'Oltrepo pavese, il percorso espositivo ripropone la vita dell'uomo a partire dal Neolitico: vasi in ceramica, strumenti in pietra, oggetti in bronzo - tra cui si evidenzia una rara testina di epoca celtica - che documentano i primi insediamenti umani in Oltrepo Pavese dal Neolitico (IV millennio a.C.), con la capanna di Cecima, fino all'arrivo dei popoli celtici (II secolo a.C.), passando per l'età del Rame, del Bronzo e del Ferro (Voghera-Medassino, Verretto, Guardamonte di Gremiasco, Zavattarello).
La seconda sala riguarda il collezionismo e ospita alcuni esempi di raccolte donate da privati al Comune di Casteggio, frutto di ritrovamenti in gran parte nell'Oltrepo Pavese. Sono compresi anche reperti magno-greci, tra i quali un bucchero etrusco e una brocca daunia, oltre a una parte della collezione Giulietti, la restante è presso i Musei Civici di Pavia.
Nella terza sala sono esposti reperti che attestano l'arrivo dei Romani nel III secolo a.C. in zona: i più significativi sono i corredi funerari, secc. I-IV d.C., provenienti da Casteggio e dal territorio. Come i corredi funerari provenienti dallo scavo della necropoli dell'Area Pleba, riportata alla luce nel 1987 in via Torino a Casteggio o le tombe scavate a Redavalle, fondo Gragnolate e a Castelletto di Branduzzo.
La quarta sala accoglie il materiale proveniente dalle abitazioni di età romana. Significativi i ritrovamenti avvenuti durante gli scavi del 1992 nell'area Quaglini di Casteggio, che coprono un arco cronologico dal sec. I a.C. al V sec. d.C.: ceramiche d’uso comune, coperchi, pesi, lucerne, bronzetti, parti di piccola statuaria in marmo.
Particolarmente significativi sono alcuni oggetti in vetro, tra i quali spiccano un calice di produzione renana, un pregiato vassoio realizzato a stampo e un bellissimo specchietto in vetro e stagno. Diversi i reperti in bronzo e in ceramica, tra i quali le due statuette che rappresentano Mercurio, Giove, Minerva e un bambino seduto, o la patera in terra sigillata dotata di bollo in planta pedis.
La quinta sala, dedicata al tardo-antico nell'Oltrepo pavese, espone tre brocche in bronzo da Oliva Gessi, Codevilla e Voghera-Fornace Servetti, due corredi funerari tardo-antichi da Castelletto di Banduzzo e da Casteggio: anfore, terra sigillata chiare, un tesoretto di monete proveniente dall'area Quaglini di Casteggio.
Al piano terreno, le sezioni di Geologia e Paleontologia conservano le testimonianze delle forme di vita, sia marine sia terrestri, precedenti all'arrivo dell'uomo in Oltrepo, pervenute attraverso resti fossili di animali e vegetali; la sezione di didattica esemplifica le tecniche costruttive e abitative di età romana. In ultimo la sezione riguardante l'edilizia funeraria in Oltrepo con la ricostruzione di alcune sepolture rinvenute a Casteggio: due tombe a cassa in laterizio e una sepoltura a cremazione in anfora.
Grazie ad una convenzione stipulata tra Comune di Casteggio e Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, è stato possibile acquisire materiali provenienti dagli scavi più recenti effettuati nell’Oltrepo Pavese.


Sede

Il Museo occupa le ali ovest e nord del complesso architettonico di Certosa Cantù: la più importante testimonianza artistica settecentesca del borgo collinare. Il percorso si snoda in tre sale al piano terra e cinque al primo.
Edificata fra il 1700 e il 1705 da alcuni monaci seguaci di S. Brunone, a seguito della soppressione passa all'Ospedale S. Matteo di Pavia e nell'Ottocento in mano a privati, il cui ultimo proprietario il prof. Luigi Cantù, la lascia in eredità al Comune.
La struttura è corredata anche di una sala riunioni, un laboratorio, uno spazio per lo studio dei materiali, in cui è possibile organizzare mostre, cicli di conferenze, corsi di aggiornamenti, visite guidate e attività didattiche per le scuole.
Si tratta di un museo realizzato ad hoc con criteri didattici, come denota la presenza di utili pannelli autoportanti che illustrano il percorso espositivo, con testi, immagini fotografiche e disegni ricostruttivi. Ogni sala è dotata di schede mobili per l'approfondimento delle singole tematiche o per l'illustrazione delle tecniche di lavorazione dei materiali.
Nel complesso è inserita anche la Biblioteca Civica Pelizza Marangoni, aperta al pubblico.


Bibliografia

Credits - Menani De Veszelka, Ginevra – Manara, Roberta scheda SIRBeC/LDC 2011, 2014
Rita Gigante - Cura redazionale e revisione testi per il web


Collegamenti

Collezione archeologica
Link al catalogo


Galleria


Ultimo aggiornamento: 25 gennaio 2018 [cm]

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