PERSONAGGIO MASCHILE A FIGURA INTERA IN ARMATURA

Fontana Giovanni Battista; Custos Dominicus

PERSONAGGIO MASCHILE A FIGURA INTERA IN ARMATURA

Descrizione

Autore: Fontana Giovanni Battista (1525/ 1587), disegnatore; Custos Dominicus (1560 ca./ 1612), incisore

Cronologia: post 1601

Oggetto: stampa

Soggetto: ritratto

Materia e tecnica: bulino

Misure: 292 mm x 426 mm (Parte incisa)

Notizie storico-critiche: Il bulino rappresenta un ritratto a figura intera di personaggio maschile in armatura: l'elmo ai suoi piedi, la spada e il bastone del comando sottolineano con enfasi celebrativa l'attività militare del ritratto, probabilmente un principe.
La figura è rivolta a tre quarti verso destra e inserita in una nicchia a suggerire l'apparenza di una statua: l'illusionistica architettura è composta da un architrave ornato al centro da una conchiglia e ai lati da stendardi, da cui si dipartono due lesene laterali sdoppiate in avanti in due colonne brulicanti di putti ed elementi vegetali. Sulla base sporgente delle colonne ricorrono motivo decorativi vegetali, mentre al di sotto del ritratto una tabella rettangolare con cornice ornamentale mistilinea, affiancata da due rami di ulivo o alloro, era destinata ad accogliere il nome del personaggio effigiato.
L'elaborata incisione, attribuibile all'incisore-editore Dominicus Custos (Anversa 1560 ca.- Augusta 1612), rientrava in una raccolta di centoventisei ritratti di personaggi illustri di grande formato voluta da Ferdinando d'Asburgo, conte del Tirolo e arciduca d'Austra: l'opera fu realizzata sotto la direzione del suo segretario e consigliere Jacob Schrenck von Notzing e pubblicata da Giovanni Agricola nel 1601, benché l'inizio dell'impresa sia da porre attorno al 1582, quando Custos fu incaricato di realizzare le incisioni sulla base di disegni di Giovanni Battista Fontana, pittore responsabile della decorazione pittorica della Spanischen Saal del castello di Ambras. Intento della raccolta era quello di formare una sorta di catalogo illustrato dell'armeria personale dell'arciduca, in cui ogni divisa sarebbe stata "indossata" dal suo proprietario, realizzando una teoria di "exempla virtutis" basata in primo luogo, ma non unicamente, sul valore militare degli effigiati.
Il retro del foglio riporta una pagina di testo in latino intitolata "Aliprandvs Madrvtivs Baro Brentoni et Avi" entro ovale incorniciato da un ricco apparato ornamentale (costituito da putti, mascheroni, vasi e panoplie).
Nell'opera erano compresi anche il ritratto di Vespasiano e Carlo Gonzaga, Ferrante Gonzaga di Guastalla, nonché di Federico I e Francesco II marchesi di Mantova. I ritratti di Carlo, Francesco II e Ferrante Gonzaga sono compresi nella raccolta Sammartini agli invv. nn. 04211261-04211263, benché riferiti all'edizione in lingua tedesca dell'opera di Jacob Schrenck, di due anni successiva all'opera in latino (Innsbruck, 1603).

Collocazione

Mantova (MN), Museo della Città

Credits

Compilazione: Marocchi, G. (2009)

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